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8 min tempo di lettura

Cosa rende un luogo il nostro posto preferito?

Ognuno di noi ha un posto preferito – un luogo intimo e dall’atmosfera “Hygge”: il divano di casa, una caffetteria oppure un’amaca in giardino. Ebbene, cosa contraddistingue questi luoghi? Vieni con noi alla ricerca delle tracce della magia diffusa dai posti del benessere.

Il 20 settembre 2018

Cerchiamo un luogo in cui ci sentiamo sempre bene. Protetti e al sicuro. Dove possiamo rilassarci, e lasciar andare lo stress. Dove siamo veramente noi stessi. Un posto, che condivideremmo volentieri anche con chi amiamo.

Che te ne pare?

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Che te ne pare?

Prova con l’Hyggie

La nostalgia di un posto preferito è molto più forte oggi che in passato. I ricercatori delle tendenze hanno già dato diversi nomi a questo “ritorno” in luoghi privati e protetti. Il termine "Cocooning" rappresenta il rinchiudersi tra le proprie quattro mura. Oppure “Homing”, che invece indica lo stare insieme in un luogo privato. E oggi? Il mondo intero aspira all’Hygge.

Questo termine danese descrive uno stile di vita ancorato alla cultura quotidiana scandinava. In un’atmosfera piacevole, si gode del tempo, da soli, con gli amici o la famiglia. L’Hygge risveglia sensazioni di benessere e relax.

La lingua italiana prevede già un termine simile: “intimità”. Le persone possono sedersi insieme in una tranquilla tavola rotonda. Questa parola ha, al contempo, una componente fortemente spaziale. Un’abitazione può essere intima, esattamente come un ristorante.

Design per tutti i sensi

Il designer coreano Jinsop Lee ha enunciato la teoria del design dei 5 sensi. Secondo questa, il bel design non è solo bello. Emette un suono, ha un profumo, un sapore ed è piacevole al tatto. Quindi, diciamo, Hygge e intimità per tutti i sensi. Il nostro posto preferito sarebbe quindi un luogo che ci rende il più possibile felici per la maggior parte di queste categorie. Proviamolo!

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Senso di intimità: la vista

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Senso di intimità: la vista

La maggior parte delle informazioni che percepiamo dall’ambiente sono di tipo visivo. Vediamo colori, forme, dimensioni e luce. Tutto questo può essere creato dalla natura, come un ruscello che scorre in un prato. Oppure fatto dalla mano dell’uomo, come un confortevole soggiorno in un’antica abitazione rustica.

Per quanto riguarda i colori ci sono delle differenze culturali. Per esempio, in Cina il bianco è il colore del lutto, mentre nei paesi occidentali è il nero. Tuttavia, la psicologia sa in quali colori tendiamo a sentirci a nostro agio e quale interior design ci rende felici.

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Colori e design

Oltre qualsiasi confine nazionale, il blu è il colore maggiormente preferito. Il blu tranquillizza e rappresenta la grandezza del cielo. Inoltre, i colori naturali conferiscono all’interior design un elevato fattore di benessere. Le tonalità di marrone risplendono di un’intimità che ricorda la terra. Lo stesso vale per il verde, che tuttavia è simbolo di freschezza e vivacità.

Più difficile è, però, stabilire le dimensioni perfette di una stanza. Il cavernicolo che è in ognuno di noi ama stanze protette e facilmente gestibili. Quanto siamo ancora fortemente all’età della pietra ce lo dimostra lo spazio che acquisiamo mentalmente nelle stanze: ci sediamo volentieri in punti da cui vediamo sia l’ingresso che l’uscita. Collochiamo volentieri di fronte alla porta anche il letto. Alla base c’è l’istinto che si nasconde ormai da migliaia di anni nei nostri geni: stare sempre al riparo da possibili pericoli e pronti alla fuga o alla lotta.

Quindi, la vista non decide solamente l’aspetto del nostro posto preferito. Ci dice anche inconsciamente dove dobbiamo collocarci all’interno di una stanza, affinché percepiamo un’atmosfera “hygge” e intima.

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Si può ascoltare l’Hygge?

Dopo gli occhi, le orecchie sono il secondo più importante organo sensoriale per la percezione dei luoghi. Per le orecchie, l’intimità maggiore è rappresentata dai suoni della natura. Essi stimolano le regioni del cervello che si attivano in modo particolare durante il relax. È dimostrato che il cinguettio degli uccelli oppure lo scorrere di un ruscello aiutano a ridurre lo stress.

Che effetto acustico ha su di noi una stanza chiusa? Ci sembra fredda se c’è un’eco lunga? Ebbene sì, in particolare all’interno di stanze grandi e vuote. E magari tende e tappeti assorbono le alte frequenze? In questi casi l’atmosfera è più intima, ma anche cupa. Un bravo interior designer pondera questi aspetti acustici già dalla pianificazione dell'arredamento interno.

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Musica rilassante

Spesso non siamo consapevoli dell’effetto dei rumori sul nostro benessere e non sappiamo nemmeno che possiamo contrastarli. Per esempio con la riproduzione di rumori bianchi, che a molte persone ricordano una cascata e che si sovrappongono a fastidiose fonti sonore, come una sorta di antidoto. Oppure con la musica: i neuroscienziati britannici hanno realizzato la canzone più rilassante di sempre. La composizione "Weightless" riduce il livello di stress del 65 percento. Tuttavia, i ricercato avvertono che il pezzo è piuttosto soporifero, quindi non si dovrebbe ascoltarlo mentre si guida.

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Un tocco piacevole

La nostra mano scorre su una lastra di pietra liscia e poi su un morbido cuscino. Conosciamo tutti queste sensazioni. In pochi secondi risvegliano in noi associazioni completamente diverse: dalla fredda eleganza all’intimità di un comodo divano.

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Il valore del tatto non è sempre facile da inserire all’interno di un design sensoriale. Tuttavia, il posto più bello e tranquillo per noi deve essere confortevole anche a livello di tatto, per essere il nostro posto preferito e dell’Hygge. In questo caso non conta solamente ciò che sentiamo con le dita. Lo sfiorare ci dice anche se ci troviamo su qualcosa di duro o di morbido. Così, nel nostro subconscio, si crea un’immagine delle superfici e delle strutture che ci circondano.

E proprio come accade per la vista e l’udito, anche in questo caso è la natura è dirci cos’è un posto confortevole. La natura è infatti la prima ad attrarre il nostro tatto. Superfici tonde o rettangolari, morbide o dure, fredde o calde, grezze o lisce si alternano. I designer integrano questa molteplicità naturale nelle sfere vitali quotidiane, che si tratti di mobili o auto.

Noi designer, ci siamo concentrati principalmente sul fare apparire le cose molto belle e un po’ di tocco. E se avessimo iniziato a utilizzare la teoria dei cinque sensi in tutti i nostri progetti?
Designer Jinsop Lee al TED Talk
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La felicità degli odori

Entriamo in una stanza e ci ritroviamo di colpo nel passato. Il profumo di biscotti appena sfornati, come quello nella cucina della nonna.

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Questi ricordi della propria vita si chiamano “memoria episodica”. Infatti, il nostro olfatto ha un filo diretto con i ricordi e le emozioni, più diretto che per gli altri sensi. E, corrispondentemente forti sono le sensazioni che evocano gli odori. Soprattutto se ci ricordano la nostra infanzia. Per esempio, la vaniglia ricorda a molte persone una sensazione di protezione e intimità.

Proprio come nel nostro posto preferito possiamo guardarci intorno, così possiamo “annusare” in modo consapevole. Spesso, diciamo proprio che il nostro posto preferito è quello il cui odore ci evoca i bei ricordi della nostra vita.

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Una questione di gusto

Il nostro posto preferito può avere un sapore? Può sembrare assurdo. Ma, per esempio, il sapore dell’aria di mare risveglia la sensazione di vacanza. E quando entriamo nella nostra caffetteria preferita, abbiamo già l’acquolina entrando dalla porta. Infatti, la sensazione di benessere data dal cibo e dalle bevande si diffonde incosapevolmente nella stanza.

Quindi, un posto è il nostro preferito non solo per una questione di sapore. L’amore per un luogo passa letteralmente dallo stomaco.

L’auto diventerà un luogo di benessere

Domagoj Dukec (a sinistra), direttore del reparto Design di BMW Automobile.

In che modo percepiamo gli spazi? È a questa domanda a cui gli scienziati o gli architetti cercano una risposta. Anche i designer di automobili pongono maggiore attenzione sugli interni che risvegliano i sensi. “L’auto diventerà un luogo di benessere”, dice Domagoj Dukec, direttore del reparto Design di BMW Automobile. nell’intervista spiega cosa pensa del suo posto preferito per la guida.

Arcadia felice: molte persone considerano la natura il loro posto preferito.

Come interpreta le sue percezioni personali, quando si trova a suo agio in una stanza? Quali elementi contribuiscono in modo decisivo a questa sensazione?

Direi che queste sensazioni possono essere descritte con la parola "felicità”. Un posto in cui sono a mio agio deve darmi la sensazione che possono lasciarmi andare ed essere libero. Vado spesso sulla mia terrazza per rivolgere lo sguardo alla natura. Da sempre il mio sogno era quello di poter lavorare in modo creativo, tuttavia questa modalità può essere anche estenuante, poiché si dà molto di se stessi e ci si impegna tanto dal punto di vista emotivo. Per me è quindi fondamentale avere un rifugio, in cui posso ricaricare le mie energie e, al contempo, trovare ispirazione. Non si tratta infatti di quali elementi contribuiscono, ma piuttosto perché quel luogo ha un certo effetto su di me. Sono d'accordo con Aristotele quando dice: “il tutto è maggiore della somma delle parti.”

I designer di BMW lavorano con materiali che evocano tutti i sensi.

Secondo lei, come agiscono insieme i 5 sensi affinché uno spazio sia percepito come “favourite space”?

I nostri sensi sono qualcosa di molto emotivo. Bastano dei millisecondi per darci una sensazione, prima che siamo in grado di percepire razionalmente una situazione. Credo che sia capitato a tutti di entrare in una stanza e di sentircisi subito bene all’interno o assolutamente a disagio. Questa sensazione è sempre presente. Quindi, un posto o uno spazio in cui mi sento bene deve consentire ai miei sensi di raggiungere un livello elevato, in modo armonioso. È questo il motivo per cui, nel processo di design di un nuovo veicolo, consideriamo tutti i sensi, poiché sono determinanti per la prima impressione e hanno una grande influenza sul design concreto.

Gli interni di BMW Vision iNEXT fanno stare bene.

In futuro, gli interni del veicolo avranno maggiore importanza rispetto a oggi? Se sì: solamente per motivi tecnici come la guida autonoma oppure anche per via di tendenze sociali come il Cocooning?

Sicuramente sì. Nei prossimi 20 anni l’automobile subirà enormi modifiche, maggiori di quelle avvenute negli ultimi 100 anni e questo vale, in particolare, per gli interni. Infatti, la tecnologia e la società si influenzano a vicenda. Dal punto di vista della tecnologia, sono quattro i promotori della mobilità: Automated, Connected, Electrified e Services. Li chiamiamo “ACES”. Questi nuovi campi d’innovazione consentono di ripensare completamente gli interni di un veicolo.

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Come vede esattamente la dipendenza reciproca tra tecnologia e società? Può farci un esempio sull’influenza delle tendenze sociali sullo sviluppo della tecnologia?

Tutto ruota intorno alla persona con le sue emozioni e le sue necessità. Noi osserviamo che la società è sempre più interessata a soluzioni intelligenti e integrate, che semplificano la vita. Le nuove tecnologie consentono tali soluzioni. Noi che ci occupiamo di design abbiamo il compito di integrare questa tecnologia in modo creativo all’interno del veicolo, affinché sia percettibile sensorialmente. Nel nostro nuovo veicolo Vision, BMW Vision iNEXT, abbiamo realizzato tale requisito grazie a Shy Tech. Tranne che per i display nell’area di guida, BMW Vision iNEXT non prevede nessun altro display o pulsante. Infatti, sono le superfici ad essere intelligenti. Sotto il tessuto in jacquard e il legno perforato, una tecnologia praticamente invisibile consente la gestione del veicolo. La tecnologia torna consapevolmente sullo sfondo e torna visibile e utilizzabile solo quando necessario. Basta disegnare una nota per riprodurre la musica. In modo semplice e intuitivo.

In armonia con l’ambiente: questa sensazione può essere associata anche a un’auto.

Anche gli insegnamenti tradizionali come il Feng-Shui sono integrabili nelle auto moderne? Oppure è un'affermazione assurda questa?

I Feng-Shui e gli oggetti mobili sono reciprocamente opposti. “Ba Zhai” descrive un metodo in cui l’orientamento in direzione del cielo è fondamentale. Molto più importante dei principi e dei metodi del Feng-Shui, è il risultato che vi si nasconde. Si tratta della sensazione di essere in armonia con l’ambiente circostante. Questa sensazione è sicuramente trasferibile in un’auto.

Gioco di luci: nella console centrale di BMW Vision iNEXT risplende il vetro di cristallo tagliato.

Tante persone, per indicare un luogo di benessere dicono di doversi sentire “come a casa”. Anche questa sensazione può essere trasmessa a un’auto?

Un’auto a guida autonoma offre possibilità del tutto nuove. Si tratta infatti di guadagnare tempo vitale. Con BMW Vision iNEXT abbiamo consapevolmente distrutto certi paradigmi e abbiamo presentato una nuova interpretazione della mobilità – un’interpretazione molto umana. Abbiamo immaginato che gli interni fossero un boutique hotel, un luogo del benessere. Uno spazio spesso configurato aperto e che consente il dialogo. Ogni oggetto è stato progettato come fosse stato un singolo mobile. In BMW Vision iNEXT abbiamo integrato anche un tavolo da caffè che, per materiali e colori, ricorda esattamente un bancone. Il delicato piano in legno si trova su un involucro di pregiato vetro di cristallo illuminato, fissato a una base sottile e color bronzo. Il taglio del vetro di cristallo consente alla luce di essere riflessa, interrotta e ripartita in modo molteplice. Quindi, alcuni dettagli si scoprono solo alla seconda o terza occhiata. Anche questa sensazione può essere trasmessa a un’auto? Sicuramente sì, poiché l’obiettivo di BMW Vision iNEXT è proprio questo.

MY FAVORITE SPACE.

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