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BMW i8: pioniera, icona e classico del futuro

BMW i8: pioniera, icona e classico del futuro

5 min tempo di lettura
In quanti possono fregiarsi di essere diventati un’icona ancora prima di essere usciti di scena? Ben pochi. Ma una cosa è sicura: può farlo la BMW i8. Nel 2014, è stata la prima auto sportiva ibrida plug-in a essere prodotta in serie, è ancora oggi simbolo di sostenibilità e per lungo tempo potrà dire la sua in tema di innovazione. Diamo uno sguardo a questo pezzo di storia.

Il 22 ottobre 2020

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La BMW i8 combina molte caratteristiche uniche: è un’auto sportiva, coupé o roadster, una pioniera, un modello per il brand, ma è anche innovazione e design avveniristico. Un tipico classico del futuro.
Marc Thiesbürger
Marc Thiesbürger

Comunicazione e politica aziendali
BMW Group Classic

Così, è finita. La produzione della BMW i8 è giunta al termine. Agli appassionati di auto scende una lacrimuccia, ma i responsabili del BMW Museum e i custodi della collezione di auto classiche BMW Group Classic sorridono, perché c’è una frizzante nuova arrivata. Un’auto che, con eleganza ed energia innovativa, ancora oggi fa ombra a quasi tutti i veicoli più giovani, sportivi e non.

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Innovatrice e nuovo classico

Che la BMW ibrida plug-in sportiva (➜ Leggere anche: Panoramica delle auto elettriche) non sia destinata a finire tanto presto nel dimenticatoio, per Marc Thiesbürger del BMW Group Classic è una certezza. “La BMW i8 combina molte caratteristiche uniche: è un’auto sportiva, coupé o roadster, una pioniera, un modello per il brand, ma è anche innovazione e design avveniristico. Un tipico classico del futuro.”

All’inizio della produzione, nel 2014, il design della BMW i8 era futuristico, e continua a esserlo. Segnali di invecchiamento? Nessuno. Anzi: la BMW i8 Coupé e la BMW i8 Roadster sono entrambe ancora oggi un’anticipazione delle auto di domani. Il design finemente aerodinamico della BMW i8 risale agli studi preliminari della BMW Vision EfficientDynamics, presentata al pubblico al Salone dell’automobile di Francoforte, in Germania, nel 2009.

Nella versione di serie, la BMW i8 presentava un cofano piatto, Air Curtain nella grembialatura anteriore, un sottoscocca carenato e condotti d’aria tra le luci posteriori e il telaio del tettuccio. Risultato: un coefficiente di resistenza aerodinamica (CX) di appena 0,26. Lo studio preliminare del 2009 aveva porte a due ante e una trazione ibrida plug-in a quattro ruote. E tutte queste caratteristiche plasmarono anche la versione di serie, che scese in strada nella primavera del 2014.

Potente ed ecologica

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A proposito di motore: la prima BMW ibrida plug-in combinava il meglio di due mondi: univa il piacere di guidare (➜ Leggere anche: La storia dello slogan BMW) e incredibili prestazioni automobilistiche, vale a dire l’essenza di un’auto sportiva, alla tecnologia della trazione elettrificata. Perché nella BMW i8 il motore non è uno solo: la trazione dell’auto sportiva si compone di una parte a scoppio e di un motore elettrico (➜ Leggere anche: Il motore BMW declinato in 12 versioni eccezionali).

Il motore a scoppio con tecnologia BMW TwinPower Turbo trasmette la potenza alle ruote posteriori, il motore elettrico a quelle anteriori. La conseguenza sono quattro ruote motrici. Ecco che viene sempre assicurata un’alta trazione, che è anche necessaria. Grazie ai 250 Nm di momento torcente del motore elettrico e i 320 Nm del motore a scoppio, la BMW i8 ha uno scatto che dimostra la sua essenza sportiva. Allo stesso tempo, l’ibrido BMW può raggiungere i 120 km/h in modalità elettrica, quindi a emissioni locali zero. Per dirla in breve, un rendimento pionieristico con prestazioni da auto sportiva e consumi da utilitaria.

All’inizio, il motore elettrico offriva prestazioni massime di 96 kW (131 CV), da ultimo di 105 kW (143 CV). In combinazione con il motore tre cilindri a benzina, le prestazioni del sistema della BMW i8 arrivavano a 275 kW (374 CV). Questo permetteva valori di accelerazione da 0 a 100 (➜ Leggere anche: Da 0 a 100) inferiori ai cinque secondi. Altrettanto importante: l’autonomia della BMW i8 in modalità puramente elettrica ha raggiunto i 50 chilometro nel ciclo di prova di legge.

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Sostenibile da ogni punto di vista

Telaio e carrozzeria non sono meno rivoluzionari del progetto della trazione. L’abitacolo è in plastica rinforzata con fibre di carbonio (CFK) e si combina a un telaio in alluminio: una perfetta struttura leggera. Inoltre, gli ingegneri BMW sono riusciti a creare una perfetta distribuzione del carico assiale, in rapporto 50:50. E poiché la batteria è alloggiata al centro e in profondità, il baricentro dell’auto è molto basso. E altissimo il livello di piacevolezza al volante.

Riuscire nell’impresa di coniugare l’architettura da auto sportiva con la sostenibilità (➜ Leggete anche: Il meglio del riciclo creativo) è un ulteriore punto a favore della BMW i8. Tra i materiali utilizzati si contano la pelle, trattata con un estratto di foglie di olivo, tessuti innovativi con granulato di poliestere, originato tra l’altro da PET riciclato, e alluminio, per la maggior parte ottenuto da riciclo. Ancora non basta per inserirla tra le auto ecologiche? Al momento dell’introduzione sul mercato, la BMW i8 era la prima auto di serie del mondo che prevedeva la possibilità dei fari a luce laser. Questi fari riducono notevolmente il consumo di energia dell’impianto. Ma il loro vantaggio principale è comunque la resa luminosa più elevata, che migliora notevolmente la sicurezza alla guida.

“La prima del suo genere”

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Il risultato dopo sei anni di produzione? Parlarne spetta a Marc Thiesbürger del BMW Group Classic, che puntualizza l’importanza della BMW i8 con queste parole: “Oggi possiamo già essere sicuri che, grazie alle molte caratteristiche uniche combinate in essa per la prima volta, questa BMW in futuro diventerà un classico. Tra 20 anni si dirà che è stata la prima del suo genere.”

Foto/Video: BMW; Autore: Nils Arnold

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