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Condividere fa tendenza, anche nel campo delle auto. Solo in Italia il numero di utenti di car sharing è arrivato a 1,3 milioni. Ma il car sharing è solo un aspetto della Sharing Mobility. Sono sempre di più le persone che si affidano a servizi di mobilità professionali, che soddisfano le richieste più svariate. Mobility as a Service è la parola magica per avere flessibilità massima. E spesso l’offerta più vicina a voi è a portata di clic sull’app del vostro smartphone.
Ma cosa si cela dietro a termini come multimodalità o last mile? Cosa distingue il ride sharing dal ride pooling? Ecco i termini chiave della Nuova mobilità per essere sempre sul pezzo.
Cliccate qui per accedere direttamente alla spiegazione:
Cos’è il “car sharing”?
Car sharing è l’utilizzo condiviso e organizzato di veicoli da parte di un numero indefinito di conducenti. Viene disciplinato tramite un accordo quadro che stabilisce i costi di carburante, elettricità e utilizzo.
Tutto è iniziato con il car sharing privato, detto anche car sharing peer to peer (“peer” = parola inglese per “pari”). In questa modalità i privati condividono un’auto con altri utenti. Si organizzano attraverso reti private oppure centrali di mediazione (agenzie di car sharing). Di questa categoria fanno parte anche i PHV, i veicoli privati a noleggio. In questo caso un privato noleggia la propria auto a un altro privato.
Oggi il servizio più popolare è il car sharing commerciale. I fornitori di servizi di mobilità come SHARE NOW si presentano come noleggiatori professionali. Diversamente dai classici servizi di noleggio auto, i fornitori di car sharing calcolano spesso gli importi in base ai minuti o ai chilometri.
Nel car sharing si possono distinguere il cosiddetto servizio free floating (“a flusso libero”) e i servizi basati su stazioni fisse. In quest’ultima tipologia di car sharing l’utente ritira i veicoli da stazioni fisse – proprio come i servizi di autonoleggio – e deve riconsegnarli sempre nella stessa stazione.
Con il free floating i veicoli sono parcheggiati in strada ed è possibile individuarli e noleggiarli tramite app. Dopo l’utilizzo, gli utenti non devono riconsegnare il veicolo presso la postazione di noleggio, ma possono parcheggiarlo liberamente in uno qualsiasi dei parcheggi (legali) all’interno della zona di esercizio del fornitore del servizio di car sharing. Questa zona comprende generalmente il centro delle città e le zone periferiche molto frequentate, come gli aeroporti. Gli utenti possono recarsi ovunque con il mezzo, quindi anche al di fuori della zona di esercizio.
Cosa significa “last mile”?
Il termine last mile (“ultimo miglio”) nasce dal settore della fornitura di corrente o gas. Sta a indicare l’ultimo tratto del cavo, vale a dire il collegamento domestico alla rete pubblica.
Analogamente, il concetto di last mile applicato alla mobilità del futuro indica l’ultimo tratto prima di raggiungere la destinazione. Esempio: dopo che un automobilista ha lasciato il proprio veicolo nel parcheggio, percorre il breve tragitto per raggiungere l’ufficio su una bicicletta a noleggio. Oppure percorre l’ultimo tratto di strada dalla stazione a casa con uno scooter elettrico.
Per percorrere questo ultimo tratto di strada vengono proposti soprattutto mezzi di trasporto maneggevoli, come monopattini o skateboard. E anche in questo caso si punta all’elettrificazione, come dimostra il boom del mercato degli scooter elettrici.
Cosa significa “charging”?
La mobilità elettrica è in continua crescita. E di conseguenza sorge spontanea la domanda: dove si trova la stazione di ricarica più vicina? La risposta ve la forniscono applicazioni per lo smartphone come CHARGE NOW. Non solo conducono il guidatore di un’auto elettrica alla più vicina colonnina elettrica disponibile, ma consentono anche di pagare in tutta comodità.
Il termine charging (“ricarica”) definisce, quindi, molto più del semplice processo di ricarica: rappresenta servizi completi per la mobilità elettrica, che semplificano la vita dei conducenti di veicoli elettrici o ibridi – dalla ricerca di una stazione di ricarica all’addebito dell’importo.
Cos’è una “tariffa flat per i servizi di mobilità”?
Tariffa flat: molti ne avranno sentito parlare in riferimento ai cellulari. Una tariffa flat per il mondo della nuova mobilità è qualcosa di molto simile: l’utente abbonato ha a disposizione un’auto pagando un importo forfettario mensile. A seconda della tipologia di abbonamento offerto, sono incluse manutenzione, riparazioni, assicurazione e tasse. Un pacchetto (quasi) completo e senza sorprese – l’utente deve pagare solo i servizi relativi al consumo, come il rifornimento o la ricarica.
Vantaggi di questa soluzione: i costi sono facili da calcolare e la transazione avviene comodamente tramite internet. Raramente c’è la possibilità di passare a un altro modello di veicolo durante il periodo di durata del contratto. Il modello di tariffa flat è un’alternativa all’acquisto, al leasing oppure al finanziamento di un’auto. Viene proposta da molti fornitori.
Cosa si intende per “multimodalità”?
Le applicazioni che offrono servizi di multimodalità come REACH NOW forniscono soluzioni a 360 gradi per la pianificazione della mobilità. Anziché avere a che fare con diverse app e metodi di pagamento, è possibile avere tutto in un’unica app. Esempio: con un’auto elettrica del fornitore del servizio di car sharing si raggiunge la riunione di lavoro; da qui ci si reca al prossimo appuntamento con una bicicletta a noleggio e si torna a casa con i mezzi pubblici. La prenotazione e il pagamento avvengono tramite un’unica app.
Inoltre, le app per servizi di multimodalità possono combinare più mezzi di trasporto per un singolo viaggio. Esempio: con la metropolitana di superficie si raggiunge la stazione ferroviaria, con il treno si arriva alla città successiva e da lì all’hotel con un veicolo in car sharing. L’app segna tutte le tappe del viaggio e consente al tempo stesso di effettuare l’acquisto dei biglietti necessari e le prenotazioni.
Quali possibilità offre il servizio di “parking”?
Arrivate in centro città: fate un giro dell’isolato per trovare parcheggio. Un secondo giro. Poi ancora un terzo. Potete risparmiarvi questo stress grazie alle offerte per i servizi di parking (“parcheggio”) digitali.
L’app PARK NOW vi indica la posizione del prossimo parcheggio libero e vi porta fin lì. Per di più non dovete esporre il biglietto nell’auto, dato che la tariffa di parcheggio si paga comodamente senza contanti e tramite l’app. E se l’appuntamento dura più del previsto? Potete prolungare la sosta tramite il cellulare.
Oltre al risparmio di tempo e a un maggiore comfort, il parcheggio digitale ha altri due vantaggi: vi evita lo stress e protegge l’ambiente. Secondo le stime degli esperti, il cosiddetto traffico per la ricerca di parcheggio nelle grandi città rappresenta circa il 20-30 per cento del traffico totale.
Cosa distingue il “ride hailing” dal “ride pooling”?
Ride hailing, car pooling, ride sharing, ride pooling – Questi servizi di mobilità sembrano molto simili, ma qualche piccola differenza ce l’hanno:
Cosa significa ride sharing? Ride Sharing è un nome generico che definisce i viaggi condivisi tra privati. Una persona percorre un determinato tragitto con la sua auto e porta con sé un’altra persona, che ha la stessa meta. Tali opportunità di viaggio condiviso vengono di norma organizzati e addebitati tramite siti web o app. In alternativa viene utilizzato il termine car pooling (“unire”).
Cos’è il ride hailing? Con il ride hailing il cliente prenota un viaggio in auto tramite un’app come FREE NOW. L’autista professionista va a prendere il cliente nel punto di incontro concordato e lo conduce a destinazione. La corsa è a uso esclusivo del cliente, come quella su un taxi. Il pagamento della corsa avviene tramite app.
Con il ride pooling diversi passeggeri condividono un autista professionale. Esempio: la persona X ha prenotato un servizio di ride hailing perché desidera andare dal punto A al punto B. Coincidenza vuole che una persona Y richieda un percorso uguale o simile allo stesso fornitore del servizio. L’algoritmo unisce i viaggi. La persona Y sale insieme alla persona X nel taxi che offre il ride pooling durante il viaggio o viceversa. Il singolo viaggio magari dura un po’ di più, ma il fornitore del servizio di ride hailing può offrire tariffe convenienti grazie al fatto che il viaggio sia stato condiviso. Senza contare che ogni condivisione snellisce il traffico e riduce l’inquinamento ambientale.
Il trend del futuro: in continuo movimento
Condividere non significa necessariamente accontentarsi. Al contrario, i servizi MaaS offrono all’utente un elevato livello di flessibilità: riceverete sempre il mezzo di trasporto di cui avete bisogno. A ciò si aggiungono anche i costi di mobilità ridotti e avere un po’ di compagnia durante il viaggio, producendo minori emissioni. E non dimentichiamo anche i parcheggi nelle città. Mentre un’auto privata rimane ferma mediamente 23 ore al giorno, i veicoli in car sharing vengono utilizzati in media fino a sei ore al giorno. Questo la dice lunga sui vantaggi della Sharing Mobility – nonostante tutti questi termini apparentemente complicati.
illustrazioni: Bratislav Milenkovic