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Il doppio rene (➜ Leggete anche: Il doppio rene nel corso del tempo), il caratteristico bordo marcato nella vista laterale, il doppio faro tondo irrinunciabile per molti anni, le luci posteriori a L: alcune peculiarità di design che vengono immediatamente associate a BMW. Tra queste, il cosiddetto gomito di Hofmeister. Questo termine indica la transizione piegata a gomito nel pilastro del finestrino posteriore (pilastro C su una berlina, altrimenti pilastro D). Più nello specifico: secondo David Carp, BMW Group Design Identity, il gomito di Hofmeister tradizionalmente parte dalla metà inferiore del rispettivo pilastro. Ma si tratta di una definizione in continuo cambiamento; resta solo da vedere in quale direzione.
Il gomito di Hofmeister rappresenta la soluzione ad almeno due funzioni di design essenziali. Sotto l’aspetto storico, è un anello di congiunzione tra BMW di diverse generazioni, tra passato, presente e futuro. Dal punto di vista stilistico, ammorbidisce la transizione dalla cosiddetta “greenhouse” (termine inglese che significa “serra” e indica il complesso di parabrezza, finestrini, montanti e tettuccio) alla carrozzeria inferiore del veicolo.
Le migliori icone del design non nascono da una strategia.
E allora perché il gomito di Hofmeister si chiama così? Risale a Wilhelm Hofmeister, storico direttore di progettazione e sviluppo della carrozzeria BMW; non un designer, ma ingegnere e direttore di dipartimento. E un tempo il responsabile della progettazione della carrozzeria era anche a capo del design BMW. Quindi, secondo Carp, esperto del design BMW, la verità è questa: il celebre gomito non è un’invenzione di BMW, ma nemmeno di Hofmeister. È comparso all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso sulle carrozzerie dei modelli di auto statunitensi e italiane. Inizialmente nelle coupé e cabrio a due porte, in seguito anche nelle berline.
Già intorno alla metà degli anni ‘50, iniziavano a nascere design preliminari di un gomito nel pilastro C, fino ad arrivare a proposte più concrete dal 1960. Secondo Carp, l’influsso dei designer italiani Giovanni Michelotti e Giorgio Giugiaro (➜ Leggete anche: Come creare un classico) ha contribuito a far affermare questo elemento nel linguaggio di design BMW, diventando un tratto distintivo grazie a Hofmeister.
L’idea diffusa che il gomito sia stato “inventato” per motivi di stabilità della carrozzeria non trova riscontro in BMW, afferma Carp. Non risponde infatti a nessun requisito tecnico. Un vantaggio funzionale risiede nel fatto che il gomito consente superfici di finestrino laterale più estese nelle porte, senza dover al contempo integrare un finestrino aggiuntivo davanti al pilastro C. Dal punto di vista tecnico, la curva dona linee e tensione superficiale per una vista laterale più dinamica (➜ Leggete anche: Come disegnare la vostra auto dei sogni). Dona infatti a un veicolo un aspetto più robusto, ma non ingombrante, afferma Carp.
Già intorno alla metà degli anni ‘50, iniziavano a nascere design preliminari di un gomito nel pilastro C, fino ad arrivare a proposte più concrete dal 1960. Secondo Carp, l’influsso dei designer italiani Giovanni Michelotti e Giorgio Giugiaro (➜ Leggete anche: Come creare un classico) ha contribuito a far affermare questo elemento nel linguaggio di design BMW, diventando un tratto distintivo grazie a Hofmeister.
Il gomito di Hofmeister ha rappresentato l’inizio di un nuovo linguaggio di design BMW.
Ma come è noto, l’eccezione conferma la regola. Per questo motivo, talvolta i designer BMW hanno omesso questo elemento stilistico, ad esempio in alcune versioni BMW Touring, o nella BMW Z3 o BMW i3. Eccezioni a parte, questa linea ondulata si trova in varie forme sui montanti del tetto di tutti i tipi di carrozzeria possibili: berline, Touring, coupé, cabriolet o SAV. E tutto questo dall’inizio degli anni ‘60. Così, il gomito BMW è diventato leggenda e viene subito associato ai veicoli della casa bavarese.
Ma come si evolverà il famoso gomito? Carp ritiene che non ci siano limiti allo sviluppo e che il gomito di Hofmeister continuerà a venire rielaborato. Afferma che, guardando alle BMW Vision Vehicles dal 2009, è presente una molteplicità di interpretazioni del gomito di Hofmeister. Talvolta è un aspetto principale, mentre per alcuni modelli è una caratteristica secondaria. Può trattarsi di un elemento sia strutturale che grafico. Nelle BMW Vision Vehicles più recenti, si fa strada una nuova dimensione: la geometria classica del gomito di Hofmeister è il perfetto palcoscenico per effetti grafici elettronici. A seconda del veicolo, è più o meno accentuato, di diversa dimensione e geometria. Ma non manca mai di rappresentare un elemento costante e peculiare del linguaggio di design BMW.
Che cos’è il gomito di Hofmeister di BMW?
Il gomito di Hofmeister è un elemento di design dei veicoli BMW. Indica la transizione piegata a gomito del pilastro C o D nella parte di carrozzeria sulla linea del finestrino. Prende il nome da Wilhelm Hofmeister, ex ingegnere e responsabile BMW. Questo elemento stilistico è un’icona del design BMW, come il doppio rene.
Autore: Nils Arnold; Art: Madita O'Sulivan, Shin Miura; Animazioni: Madita O'Sullivan, Carolin Wabra; Foto: BMW/BMW Group Archive